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La mappatura della rete

Quando parliamo di rete in ambito lavorativo, al giorno d’oggi il primo pensiero va al network online, ai social, come LinkedIn. Ma la rete di ognuno di noi non è fatta solo di contatti online, è molto più ricca, e spesso è formata da tanti nodi che non conosciamo o sottovalutiamo.

Ancora oggi  la principale modalità con cui oggi si trova lavoro è il passaparola informale, quindi è molto importante che ognuno conosca bene la sua rete di contatti e sappia come utilizzarla al meglio. L’uso che ne faremo non è chiedere lavoro, ma dalla rete potranno arrivare utili informazioni, vere e proprie proposte oppure idee che potrebbero aprirci nuove strade professionali.

Da dove possiamo partire per usare al meglio la nostra rete?

La prima cosa da fare è conoscerla.

Inizia con il fare una lista di tutti i gruppi o ambiti in cui sei coinvolto, partendo da quelli più inerenti al tuo settore di studio o di lavoro, fino a spaziare alle attività che svolgi nel tempo libero.

Alcuni esempi di reti formali, ovvero più strettamente lavorative o istituzionali, sono le associazioni di categoria o gli Ordini professionali, le associazioni di volontariato, gli ex colleghi di lavoro, gli ex colleghi di università o scuola, i gruppi di lavoro o studio, ecc. Le reti informali possono invece riguardare i gruppi sportivi, quelli legati alla parrocchia e/o di attivismo civico/politico/altro, i gruppi di interesse, legati a hobby o passioni che coltivi), i gruppi del quartiere, i familiari e tutti i gruppi di amici e conoscenti che non rientrano in quelli già citati.

Pensa ai luoghi che frequenti, online e offline, durante la tua giornata o la tua settimana e prenditi del tempo per fare una lista. Pensa anche a quelli frequentati nel passato, con cui hai ancora contatti o anche se non ne hai. Potrà essere l’occasione per riprenderli. All’inizio potrà essere difficile e ti sembrerà di non aver molto da scrivere ma più ci penserai e osserverai la tua quotidianità e più te ne verranno in mente.

Ora che hai la tua lista davanti a te, se hai fatto un lavoro accurato potresti pensare che siano molti, e magari alcuni non ti sembrano immediatamente utili al lavoro. Ora non pensare a questo e vai avanti.  Al contrario, potrebbero sembrarti pochi, e in questo caso ci sono due possibili spiegazioni: potresti non aver dedicato abbastanza tempo e cura a rintracciare i contesti in cui sei immerso oppure hai effettivamente una rete ristretta e potresti aver bisogno di ampliarla un po’.

In entrambi i casi, adesso hai molte informazioni in più e puoi pianificare la tua strategia per usare al meglio la tua rete (o ampliarla in modo mirato rispetto al tuo obiettivo professionale).

Per focalizzare ancora meglio quali sono i contatti di cui disponi, andremo ad affinare ulteriormente la mappatura della tua rete.

Ogni contesto o gruppo che hai individuato è costellato di persone. Accanto a ciascun gruppo che hai individuato, segna tutte le persone che ne fanno parte e con cui hai contatti, anche deboli. Parti da quelle che potrebbero esserti più utili nella tua ricerca di lavoro (perché lavorano nel tuo settore o hanno competenze simili alle tue oppure, ancora, hanno molti contatti che possono tornarti utili) ed allunga la lista sempre di più, senza porti limiti. Inserisci tutte le persone che conosci, anche quelle di cui non hai molte informazioni, perché questa potrebbe essere l’occasione giusta per raccoglierne e aprire nuovi scenari.

Questa attività richiede un po’ di tempo e concentrazione, e proprio per questo è molto utile a guardare la propria rete di conoscenze con nuovi occhi. Fatti guidare dalla curiosità e scoprirai qualcosa di nuovo sulle tue conoscenze.

Adesso che hai una lista di nomi e contesti che rappresentano il punto di contatto tra te e queste persone, puoi aggiungere accanto a ogni nome altre informazioni: che lavoro fanno, per quale azienda lavorano, in che modo potrebbe tornarti utile quel contatto, cosa potresti chiedergli.

Il secondo passaggio per una buona mappatura della rete, infatti, è capire come usarla. Possiamo rivolgerci ai nostri contatti chiedendo informazioni, suggerimenti, consigli, parlandogli di noi e di cosa stiamo cercando, di quali competenze abbiamo e di come ci piacerebbe spenderle, oppure chiedendogli qualcosa in più del loro lavoro, dei loro obiettivi professionali, ecc. Tutto questo ci aiuterà a instaurare quella relazione di scambio che è alla base di qualsiasi rapporto professionale (oltre che umano) e ad ampliare le tue prospettive.

Così potremo anche comunicare, direttamente e indirettamente, che siamo alla ricerca di una nuova opportunità di lavoro, senza dover fare una richiesta di aiuto diretta, che spesso può metterci in imbarazzo.

Procedendo in questo modo, spesso si scoprono cose nuove delle persone che conosciamo e si scopre di avere in comune più cose di quante si pensi. Inoltre, facendosi guidare dalla curiosità, dall’ascolto dell’altro e da un buon racconto di sé stessi, spesso si finisce con l’attrarre le opportunità di lavoro ancor prima di chiederle.

Se avete segnato molti contatti nella vostra lista, suggerisco di partire da quelli più vicini al vostro contesto di lavoro, ampliando man mano le occasioni di contatto anche agli altri. Questo tipo di attività è potenzialmente infinito, può portare a relazionarci con i contatti dei nostri contatti e via dicendo, mostrandoci quanto siamo tutti interconnessi e quanto sia utile mettere in circolo competenze e conoscenze.

Dopo aver seguito l’attività proposta, avrai davanti molto materiale. Non resta che cominciare a relazionarti con i tuoi contatti, avendo ben presente il tuo obiettivo professionale, e iniziare a esplorare.

Ileana Moriconi

Consulente di orientamento professionale e Career Coach