2023: anno europeo delle competenze. Come riconoscerle e valorizzarle.
Il 2023 è stato dichiarato dall’Unione Europea come l’anno delle competenze per promuovere l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
Il loro sviluppo è davvero importante per consentire ai cittadini di sfruttare al meglio la transizione verde e digitale che sta creando nuove opportunità a livello lavorativo, queste figure necessitano di competenze che possono essere acquisite attraverso la formazione, elemento portante, che permette di rimanere competitivi nel mercato del lavoro.
All’interno dell’obiettivo sociale della strategia Europa 2030 gli Stati membri hanno definito degli obiettivi intermedi da raggiungere come: garantire che almeno il 60 % degli adulti partecipi ogni anno a corsi di formazione; questo è importante per arrivare a raggiungere un ulteriore obiettivo entro il 2030 ovvero il tasso di occupazione che dovrà essere almeno al 78 % .
Quali strategie si stanno mettendo in atto?
- Promozione di maggiori investimenti in ambito formativo per permettere la crescita di determinate competenze che portino a esprimere il potenziale della forza lavoro per supportare il cambiamento in atto.
- Creazione di sinergie tra le parti, come enti e aziende in modo da ridurre al minimo il mismatch
- Abbinamento delle aspirazioni e delle competenze delle persone per far sì che combacino con le opportunità offerte dal mercato del lavoro.
Nel 2000 dopo il vertice del Consiglio Europeo di Lisbona si sente parlare per la prima volta del concetto di Lifelong Learning, liberandosi quindi dalla concezione che, una volta terminata la formazione scolastica o aziendale non ci sia la necessità ulteriore di formarsi durante tutta la propria vita.
Formarsi lungo tutto l’arco della nostra vita permette di:
- aggiornare costantemente le nostre competenze in modo da rimanere al passo con i cambiamenti e le richieste del mercato del lavoro.
- Essere più flessibili e spendibili in modo da poter accedere a offerte lavorative più in linea con le nostre abilità.
- Accrescere la propria soddisfazione professionale e di conseguenza migliorare le proprie prestazioni lavorative.
- Aggiungere competenze trasversali da vari contesti di vita per utilizzarle in ambito lavorativo, apportando un maggiore benessere personale.
E noi?
Ci siamo mai fermati a pensare a quanto tempo spendiamo per formarci o aggiornarci?
Quale beneficio ci potrebbe apportare?
È utile interrogarsi e fare il punto della situazione professionale, conoscere sé stessi è il primo passo per poter essere coscienti delle proprie abilità e degli obiettivi ai quali si aspira.
Possiamo però trovarci in situazioni che spingono a domandarci a che punto siamo e in che direzione stiamo andando, ad esempio:
- Aspiro a raggiungere una determinata posizione lavorativa, come posso fare? Che competenze sono richieste? Quali sono già in mio possesso? Su quali invece mi posso aggiornare o formare? Qual è il mio valore aggiunto?
- Sto per terminare o ho terminato il mio percorso scolastico o accademico, quali competenze tecniche o trasversali ho appreso? Quali sono state le materie che mi hanno appassionato di più e sulle quali voglio costruire il mio progetto professionale? Ho necessità di ulteriore formazione?
- Mi trovo senza occupazione; quali competenze ho acquisito durante il mio percorso professionale e come possono essere sfruttabili ad oggi nel mercato del lavoro? A quale posizione sono interessato?
- Nel momento in cui ci troviamo a scrivere un Curriculum Vitae, una lettera di presentazione, creare o aggiornare il profilo
Le competenze sono il cardine del nostro profilo professionale, vediamo come riconoscerle:
- Attraverso l’auto analisi: ripercorrendo in modo obiettivo e consapevole le proprie esperienze professionali o scolastiche facendo emergere le competenze tecniche (Hard skills) e le competenze trasversali (Soft skills) in nostro possesso. Approfondiamo le differenze:
- Hard skills: sono le abilità che abbiamo acquisito durante il percorso scolastico o lavorativo, ad esempio competenze digitali (utilizzo di software), competenze linguistiche e competenze manuali (utilizzo di macchinari). Sono quindi incentrate sul saper fare, quello che tecnicamente è richiesto per quella posizione lavorativa.
- Soft skills: sono le competenze trasversali cioè quelle che fanno parte della nostra personalità, della nostra visione, del nostro approccio al mondo, possono comprendere anche il modo in cui ci relazioniamo con gli altri. Sono più focalizzate sull’essere, vi riporto alcuni esempi: gestione dello stress, proattività e, capacità decisionale.
- Partecipando a un percorso di bilancio di competenze: grazie a strumenti specifici si ripercorre la propria storia professionale e formativa, si esplorano altre aree ad esempio attività svolte nel tempo libero o i valori che appartengono a una determinata persona; all’interno di questo viaggio si è naturalmente accompagnati e supportati da un orientatore professionale.
Ora vediamo come possiamo valorizzare le competenze:
Inserite nella stesura o revisione del Curriculum Vitae:
- evitare di inserirne troppe o al contrario poche, leggere in maniera approfondita l’annuncio vi guiderà e aiuterà a selezionare quelle più attinenti.
- È importante inserirle anche nella descrizione del profilo professionale, situato nella parte alta del Cv.
- Valutare sempre il livello delle proprie abilità prima di inserirle; essere obiettivi.
- Esplicitare e mettere in risalto le competenze tecniche richieste per il ruolo per il quale ci si candida; non limitandosi a scrivere i lavori svolti o corsi frequentati ma descrivendo la mansione che abbiamo svolto e le competenze utilizzate o le nozioni che sono state
- Evitare un elenco puntato di capacità trasversali (soft skills) ma integrarle nella descrizione dell’esperienza professionale o formativa.
Inserite nella stesura della lettera di presentazione:
- le hard skills che sono in nostro possesso e in linea con la posizione, si possono inserire nella descrizione degli obiettivi raggiunti, dei successi o situazioni di criticità che ci siamo trovati a gestire, menzionando dei casi reali e descrivendo come li abbiamo risolti o raggiunti.
- Allo stesso modo le soft skills possono essere integrate in questa descrizione, infatti gli esempi concreti danno modo di materializzare la competenza trasversale che si possiede.
La nostra personalità può emergere anche dal racconto di attività di volontariato che si svolge o si è svolta in passato, lo stesso vale se si pratica o si è praticato delle attività sportive, soprattutto di gruppo.
Inserite nella creazione o aggiornamento del profilo Linkedin:
- nella sezione competenze si possono inserire per area: conoscenze di settore, strumenti e tecnologie e competenze interpersonali; mettono a disposizione un elenco nella quale scegliere quelle che si possiede o inserirle manualmente.
È importante sceglierle con cura per poter rafforzare la propria figura e rete professionale.
- È possibile aggiungere e modificare la sezione mettendo in risalto quelle più attinenti rispetto alla direzione che vogliamo dare al nostro profilo professionale, aggiungerle se si frequentano corsi, master, ecc.
È possibile confermare le competenze inserite dai collegamenti di primo grado, questo permette di aumentare la tua visibilità soprattutto per posizioni che contengono abilità come le tue.
Barbara Salvadego – Consulente orientatrice