Elevator Pitch: cos’è e come sfruttarlo in colloqui di lavoro e promuovere se stessi
Quando viene posta questa domanda che sia durante un colloquio individuale o di gruppo mette in seria difficoltà i candidati.
Pensare e articolare una presentazione di sé, in tempi brevissimi senza essere confusionari e poco efficaci, potrebbe inficiare l’esito dell’incontro.
La mente inizia a macinare pensieri:
- cosa dire di me in modo da colpire il selezionatore?
- Mi dilungo troppo o sono troppo breve?
- Che esperienze del mio percorso professionale racconto?
- In che modo lo faccio?
- Che qualità voglio mettere in luce?
- Quali obiettivi sono stati raggiunti e quali sono quelli a cui aspiro?
Essere preparati a questa domanda o avere pronta una presentazione di chi siamo, cosa facciamo, come lo facciamo e a cosa ambiamo può essere un asso nella manica da non sottovalutare.
Qui entra in gioco l’elevator pitch, ma che cos’è?
- Un discorso della durata variabile dai 30 ai 120 secondi massimo in cui si presenta il proprio profilo professionale mettendo in luce le proprie competenze e definendo i propri
Come crearlo in modo efficace ed efficiente?
Conoscere in anticipo l’azienda, i suoi valori e obiettivi permette di avere chiare le skills e le esperienze da evidenziare, avere una traccia da personalizzare ad ogni colloquio o incontro con un potenziale datore di lavoro o persona con la quale possa nascere una collaborazione è auspicabile.
Come prepararlo e strutturarlo?
Conoscere sé stessi i propri punti di forza oltre agli obiettivi ai quali si aspira, è di fondamentale importanza per iniziare a scriverlo.
Vediamo passo dopo passo i punti da toccare:
- Chi siamo? Definire la nostra professione e gli anni di esperienza se in possesso.
- Hard e soft skills: definire le competenze tecniche e trasversali che ci caratterizzano e il valore aggiunto che possiamo dare all’azienda
- Successi raggiunti: scegliere un obiettivo raggiunto, che sia inerente alla posizione per la quale ci candida
- Obiettivi a medio-lungo termine: che si vogliono raggiungere nell’azienda.
Come impostarlo?
- Essere brevi e concisi: la durata può variare dai 30 secondi ai 120 massimo, è molto importante porre l’attenzione ai primi 10 secondi, sono decisivi.
- Essere chiari e coerenti: con quello che si vuole comunicare avere ben chiara la scaletta dei punti da toccare che siano coerenti con il colloquio che si affronta.
- Tenere alta l’attenzione dell’interlocutore: non essere monotoni ma neanche pieni di enfasi, non essere troppo veloci dando modo di comprendere le parole utilizzate, usare le giuste pause e porre l’accento sui punti più importanti.
- Essere sé stessi quindi naturali: non ripeterlo a memoria come se avessimo una parte da recitare.
Ora che abbiamo definito il discorso, che fare?
- È raccomandabile farlo prima in forma scritta in modo da poterlo modificare e adattare.
- ripeterlo a voce alta
- sentirsi a proprio agio nel farlo
- fare tanta pratica con interlocutori diversi, in modo da essere sempre più fluidi e sicuri di quello che si dice.
Perché è utile?
- Trasmettere sicurezza, prontezza e capacità di sintesi al nostro interlocutore, in questo caso recruiter
- permette di essere incisivi in fase di colloquio
- dà l’opportunità di interrogarsi e definire la direzione che si vuole dare al proprio percorso
- è un modo per comunicare in maniera efficace il proprio valore
- differenziarsi da altri aspiranti candidati
In che contesti utilizzarlo?
- Colloqui di lavoro
- incontri di networking
- convegni o fiere di settore
- incontri con potenziali clienti
- incontri con potenziali datori di lavoro
Non si può mai sapere chi incontreremo durante la nostra giornata, settimana e vita lavorativa; se incontrassi la persona che potrebbe darti l’occasione che aspettavi da tanto tempo che le diresti? In due minuti riusciresti a convincerla che sei la persona giusta?
Anche per questo motivo è bene non farsi trovare impreparati, prendere carta e penna e iniziare a scrivere il vostro elevator pitch e poi ripetere ripetere e ripetere, finché ci si sente soddisfatti della propria esposizione. Buon lavoro!
Barbara Salvadego – Consulente orientatrice